In una vecchia abitazione situata nel centro storico di Campi Salentina, viene proposto questo spazio dedicato alla cultura del cibo e del vino.Un intervento un po’ particolare in quanto caratterizzato dall’uso di materiali poveri, riciclati e recuperati da vecchie cantine e “magazzini rurali” della campagna salentina: vecchie bottiglie in vetro policromo, ora fuse, danno vita al banco mescita ed al lampadario che troneggia sospeso sotto una caratteristica volta a stella. Vecchi fili di ferro arrugginiti, serviti un tempo a correggere la cresita dei vigneti, ora sbucano ubriachi da calotte in ceramica locale smaltata ed investiti da una leggera luce.Sulle quinte color vinaccia, si scorgono grandi specchi incorniciati da turaccioli bruciati e ossidati; vecchi barattoli di latta ora sono portacandele.Macro-foto appese alle pareti, riprendono alcuni dettagli naturali delle campagne leccesi.Lampade scultura in pietra leccese, posano in anfratti e nicchie.Tutto questo è stato possibile grazie ad una stretta collaborazione e sperimentazione con il designer Massimo Maci specializzato nella vetrofusione; prezioso anche il contributo del designer Renzo Buttazzo che fa, della tenera pietra locale, pura poesia.Sul retro del locale il classico “orto” mediterraneo con aranci, è stato ripreso interamente con latte di calce ed illuminato in maniera ottimale ed attende l’estate per accogliere i visitatori, per far respirare e gustare l’atmosfera di un tempo.Infine vecchie assi e fascie di botti, diventano l’insegna del ristorante.


 Arch. Andrea Poso